Amanda Michelle Todd nasce il 1996 nella Columbia britannica, in Canada.
E' una bambina dolcissima, molto sensibile e timida.
I suoi genitori si separano quando è piccola ma sono in buoni rapporti e lei non sente la mancanza del loro amore e delle loro attenzioni.
Ha la passione per la ginnastica, gioca a hockey e va a scuola di ballo, ama anche cantare e così i suoi genitori la iscrivono a scuola di canto. La sua voce è delicata e bella, registra i suoi progressi tramite video che poi carica su internet. La vita scorre tranquilla e serena in questo angolo di Vancouver, dove sembra non possa accadere niente di male tra l'armonia di quel panorama perfetto.
Amanda cresce e con lei complessi e complessità, le viene diagnosticato ADHD, un disturbo da deficit di attenzione. Purtroppo il mondo è spietato, non conosce la compassione e questo la rende vittima di prese in giro da parte dei compagni di scuola, facendola sentire isolata.
Compie dodici anni e la sua solitudine inizia a farsi sentire più pesante e così inizia a chattare chiusa nella sua cameretta. Chiede a sua madre una webcam che in un primo momento le viene negata perché considerata non adatta per la sua giovane età, ma l'insistenza di Amanda e il vederla sola convince la madre Carol a cedere.
'Aka Cutiielover', così si fa chiamare in chat di Blog TV e si connette ogni giorno, supera la sua timidezza e davanti agli utenti della chat si inquadra mentre canta, ma i commenti degli utenti che variano da coetanei a ragazzi anche più grandi, vertono molto sul come sia bella, perfetta e con il corpo statuario. Amanda ha solo dodici anni, non sa distinguere lusinghe e complimenti da qualcos'altro, si sente gratificata. Questo purtroppo la spinge a seguire la corrente per farsi accettare, cercando di non sentirsi più sola. Ad una richiesta più succinta lei cede e per un secondo si alza il maglioncino facendo vedere il seno. Ignora il potere del web nelle mani di persone spregevoli. Le hanno fatto uno screen e questa foto rimarrà per sempre.
Non qui. Non è così che voglio ricordare il suo nome.
Dopo questo evento in chat, pur se isolato, inizia ad avere molti utenti nel suo profilo e lei vede il positivo della situazione, mentre crede di sentirsi meno sola riceve un messaggio di ricatto. L'utente Stalker le chiede altre foto anche più nuda e la minaccia di mandare questa foto in giro tra compagni di scuola ed internet se si rifiuta. Lei è spaventata ma non cede. La sua foto viene messa su siti porno e siti d'incontri, tramite un link di collegamento viene condivisa su Facebook a tutti i suoi contatti, arrivando ai compagni di scuola che già hanno saputo farla sentire sola una volta e ora calcano la loro crudeltà, arriva anche alla madre che rimane pietrificata, chiede spiegazione e chiama subito la polizia nella speranza di poter risolvere la situazione, cosa che non avviene. Le è stato consigliato di staccare per un po' da internet in modo da far scemare la situazione. A Carol non sembra una cosa giusta, vuole il colpevole, non una soluzione in cui le vittime sono ancora più vittime e i colpevoli sono protetti.
Le ingiurie, gli insulti e le parole più volgari sono dette ad una ragazza che vuole solo amore e risate di complicità. Mentre il vuoto dentro di lei si espande prende una pausa dal mondo di internet ma il mondo reale la perseguita. La ferisce in ogni suo respiro.
La Madre decide di farle cambiare scuola, nel tentativo di ricominciare da zero e darle la possibilità di stare meglio. Così va a vivere da suo padre.
Qualcuno crea un profilo Facebook usando l'immagine del suo seno come foto profilo, la questione invece di essere dimenticata si amplia ancora di più.
Amanda inizia a soffrire di attacchi di ansia, a scendere nell'oscurità della depressione. Inizia a bere alcolici, fare uso di droga e tagliarsi per sfogare il suo dolore.
Si riattiva sui social.
Va a scuola tutti i giorni. In biblioteca, durante l'ora di pranzo, un suo vecchio conoscente ritrovato nella nuova scuola, le si avvicina e con fare dolce sembra davvero darle amicizia e attenzione, iniziano a messaggiare e a vedersi, questa cosa la fa stare bene e anche se il ragazzo è fidanzato le racconta che è interessato a lei. Convinta di piacergli sul serio accetta di uscire con lui. Arrivano ad avere anche un momento più intimo. Ma dopo questo lui sparisce e lo dice alla sua ragazza che insieme alle sue amiche aspettano Amanda fuori dalla scuola e la picchiano pesantemente. Riesce a trascinarsi vicino ad un piccolo fosso e chiama i suoi genitori, suo padre la trova in condizioni sconvolgenti. Tornata a casa, i messaggi che legge su di lei sono messaggi di morte e di denigrazione. La sua anima veramente stanca e distrutta, ferita nel corpo e nel cuore, decide di morire e beve candeggina. Non riesce a morire, arriva l'ambulanza e la salvano. Dopo un paio di giorni di ricovero torna a casa. Viene costantemente taggata da foto di detersivi e frasi orribili come "spero sia morta".
Amanda torna a vivere da sua madre Carol.
Cambiando un ulteriore scuola della zona. A questo punto sono passati anni dallo stalker della foto e sei mesi dal tentato suicidio con la candeggina e ancora questi ragazzi sfogano la loro insensibilità, la loro crudeltà su di lei, non c'è intorno a lei un coetaneo che le voglia bene, che la lasci in pace, che la ami per quello che è. Questa è una cosa dolorosamente reale, profonda tanto da non concepirne il dolore se non lo si conosce, da non concepirne la cattiveria radicata nei nostri simili.
Amanda smette di andare a scuola, smette di uscire, la depressione si fa più pesante nel suo respiro e nella sua mente.
Prova lo psicologo, gli antidepressivi tanto da finire in over e andare in ospedale.
Ce la sta mettendo tutta per voltare pagina, è solo una ragazzina contro il mondo.
I suoi genitori la amano di un amore immenso ma lei ha bisogno di una vita con i suoi coetanei e la depressione che ora vive dentro è talmente profonda da non vedere il conforto negli occhi dell'amore in suo padre e sua madre.
In una chat lei stessa scrive "ci sono persone là fuori che non possono parlare con me o saranno odiate. Non ho mai avuto la possibilità di uscire di casa e di essere una persona davvero normale. Ora non faccio che nascondermi, ho sempre paura di quello che succederà".
In un altro tentativo di richiesta di aiuto, di amore, di amicizia, esce dalla sua stanza, chiede a sua madre un pennarello nero, prende dei fogli e si ritira nella sua camera.
Decide di raccontare la sua storia. Il suo grido silenzioso di tutto il dolore che le è stato buttato dentro al cuore e lo rende pubblico su YouTube.
Cinque settimane dopo questo video, il 10 ottobre 2012, la Madre Carol trova sua figlia, Amanda Todd, impiccata, in camera sua. Aveva sedici anni.
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